Tytuł pozycji:
Common propaganda devices in Late Republican Coinage, 79-31 BCE
The main aim of the article is to identify and analyse the common propaganda devices on late-Republican coins minted in the years 79-31 BCE. to indicate the psychological mechanisms behind the Roman monetary propaganda.
A comparative analysis of the frequency of use of the common propaganda devices between coins minted in peacetime (79-50) and civil war (49-31) was also undertaken. Its aim was to test the hypothesis that due to a radical change in the political context of propaganda activities, the set of common propaganda devices changed between the two periods.
The research was based on a dataset that included 637 types and variants of coins minted in the analysed period. The legends and images on each coin were subjected to semiotic analysis that became the basis for attributing common propaganda devices to them. In addition, those coins on which the transfer device was registered were assigned the following subcategories: deities, Senate, ancestors/deceased political leaders and offices held.
The analysis showed that there are statistically significant differences between the frequency of use of the common propaganda devices (and subcategories of the transfer device) on coins minted in both periods, which can be easily explained by changes in the political context of propaganda activities.
Scopo del contributo è l’identificazione e l’analisi degli elementi propagandistici sulle monete tardo repubblicane emesse tra il 79 e il 31 a.C. nonché la ricerca dei meccanismi psicologici impiegati dalla propaganda monetaria romana. Grazie all’analisi comparativa della frequenza degli espedienti propagandistici in uso nel periodo di pace che va dal 79 al 50 a.C. e durante la guerra civile tra il 49 e il 31 a.C. vengono analizzati 637 tipi e varianti di monete repubblicane. Particolare attenzione viene data all’analisi semiotica, distinguendo tra diverse tipologie di espedienti quali i simboli di benessere, come la cornucopia, di successo, come l’immagine della dea Victoria oppure le personificazioni di città o provincie, nonché i richiami ad autorità superiori come il senato o anche a figure politiche di particolare rilievo (anche appartenenti al passato). Quest’ultimo elemento è il più frequente, con un incremento delle raffigurazioni di personaggi politici eminenti coevi nel periodo della guerra civile. Nello stesso periodo si osserva anche un aumento dell’impiego di motivi che rimandano a benessere e successo nonché di personificazioni di provincie e città. Tale fenomeno è da ricollegare alla necessità da parte di chi batteva moneta di acquistare in un periodo di turbolenze politiche il favore e la lealtà delle popolazioni governate.