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La pandemia e il ritorno del positivismo : una riflessione attraverso le lenti della metapedagogia di Lech Witkowski
In quest’articolo prendiamo spunto dal recente lavoro Le trasformazioni e le loro dominanti di Lech Witkowski per sviluppare alcune riflessioni sull’emergenza pandemica. L’emergenza pandemica legata alla diffusione del Covid-19 ha sancito il ritorno, sulla scena mediatica e nel mondo intellettuale, del paradigma metascientifico positivista. Facendo leva sul succitato lavoro del filosofo polacco e su altre sue importanti ricerche, mostriamo che il paradigma positivista era stato superato nell’ambito della cultura francofona e italofona prima ancora che nell’epistemologica fallibilistica anglosassone (anche se ora - detto per inciso - pure quest’ultima sembra caduta nel dimenticatoio). Concludiamo sostenendo che la gestione della pandemia, soprattutto sul piano dell’informazione, non ha tratto giovamento da una rappresentazione della scienza troppo rigida e filosoficamente inadeguata.
In this article we take a cue from the recent work Transformations and their dominants by Lech Witkowski to develop some reflections on the pandemic emergency. The pandemic emergency linked to the spread of Covid-19 has sanctioned the return, on the media scene and in the intellectual world, of the positivist metascientific paradigm. By leveraging the aforementioned work of the Polish philosopher and other important works of his, we show that the positivist paradigm had been overcome in the context of French and Italian-speaking culture even before the Anglo-Saxon fallibilist epistemology (even if now – incidentally - the latter also seems to have fallen into oblivion). We conclude that the response to the pandemic, especially in terms of information, did not benefit from a too rigid and philosophically inadequate representation of science.