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La deriva corporativa dei Collegi dottorali e la crisi dello Studio bolognese
Giosuè Carducci, in his oration for the Eighth Centenary of the University of Bologna (1888),
maintained that at the origin of the University’s schools lay the private nature of teaching, which had
helped establish the reputation of the city, known throughout Europe as docta and its University
Alma Mater Studiorum. The birth of the public University of Bologna, funded by the Commune,
allowed scholars to attend lessons free of charge. However, students continued to seek private lessons
more suited to their needs. By researching a wide range of sources, we aim to trace how, throughout
the early modern period, the debate between public and private teaching remained heated. This saw
students and professors, with the support of the colleges of doctors, on the one side and Bologna’s
Senate and the national government on the other. Any attempts at reform were made impossible due
to this standoff until 1802, when the Napoleonic government of the Italian Republic set in motion its
national university plan.
Giosuè Carducci, nella sua orazione per l’Ottavo Centenario dell’Università di Bologna (1888),
sostenne che all’origine delle sue scuole il carattere privato dell’insegnamento sia stato quello che
diffuse la fama della città, celebrata in Europa con l’attributo di docta e con il titolo di Alma Mater
studiorum. La nascita dello Studio pubblico, "nanziato dal Comune, che consentiva agli scolari la
possibilità di frequentare gratuitamente le lezioni, non ridusse la loro preferenza per ricevere privatamente lezioni "nalizzate alle proprie esigenze. Ricorrendo a una vasta serie di testimonianze si vuole ricostruire come, per tutta l’età moderna, il confronto fra insegnamento pubblico e insegnamento
privato sia rimasto un tema vivo che oppose da un lato scolari e maestri, con il sostegno dei Collegi
dottorali, e dall’altro il Senato bolognese e il governo romano. Divisi da questo contrasto fu trascurata
ogni proposta di rinnovamento "no al 1802, quando il governo napoleonico della Repubblica Italiana
avviò il progetto dell’università nazionale.