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Continuity of use and transformation of dwellings in Marina El-Alamein in late antiquity
Sulla costa mediterranea dell’Egitto, a Marina El-Alamein, si trovano i resti di un centro abitato del periodo ellenistico-romano. Gli scavi archeologici e gli studi sull’architettura mostrano che la città ha avuto il massimo sviluppo nei primi due secoli della nostra era. Dopo un terremoto avvenuto nella metà del terzo secolo, l’insediamento è stato parzialmente abbandonato e pertanto le tracce di abitazioni riferibili al quarto e quinto secolo sono piuttosto scarse. Probabilmente la città ha cambiato il nome e si è modificata l’area d’insediamento. In epoca tardoantica i residenti vivevano modestamente rispetto al periodo precedente, sebbene la vitalità del sito sia attestata dalla costruzione di una basilica cristiana nella zona sud-est della città. In alcune case sono visibili tracce di ricostruzione. In certi casi, infatti, si tentava di mantenere la pianificazione originale e sono stati utilizzati e abitati anche i vecchi edifici pubblici. La maggior parte delle testimonianze d’età tardoantica è riferibile alla più grande residenza di Marina, un edificio, indicato come casa H1, che è stato abitato a lungo, come dimostrano i reperti datati dal primo all’inizio del quinto secolo. Fra questi si segnalano, per il loro particolare interesse, dei materiali che testimoniano cambiamenti di carattere religioso. I reperti archeologici e i resti architettonici del periodo tardoantico scoperti a Marina, pur non essendo numerosi, permettono di cogliere alcune significative trasformazioni non solo nell’edilizia residenziale ma anche nella vita
quotidiana dei residenti di una città provinciale vicina ad Alessandria.